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Books: 10 titoli sul cibo da portare in vacanza

12 Ago, 2017 da Maria Di Palma

Mi piace tanto leggere le liste di libri da portare in vacanza, scoprire titoli nuovi, avere la conferma di cose già conosciute, segnarmi in un taccuino i libri da comprare. È un piccolo rituale che mi segue fin dalle scuole superiori, quando i professori consigliavano libri che nessuno avrebbe letto.

Io invece ero felicissima, per me l’estate e la lettura sono un binomio perfetto, sia al mare che in giardino. Dedicare del tempo ad allenare la mente, ad allargare gli orizzonti, ad immaginarsi in una foresta, in una città mai conosciuta ad assaggiare piatti meravigliosi non ha prezzo.

Le nuove scoperte

Nel corso degli anni gli interessi si sono evoluti, sono cambiati, sono tornati vecchi amori insieme a scoperte strabilianti. Da quando il blog è entrato nella mia quotidianità l’ago della bussola si è spostato verso i testi che si occupano di cibo e dintorni. Ho iniziato con i libri di ricette e per questo seguo con fervente interesse le ragazze dello Starbooks.

Ma con gli approfondimenti per il Calendario del Cibo Italiano e i lavori per l’Aifb si sono accese tante lampadine. Scrivere di cibo, raccontando anche la storia degli alimenti, la diffusione di una tradizione, la scoperta di un modo di dire regionale mi ha incuriosito molto, e ho iniziato a cercare il cibo anche in altri tipi di libri oltre alle ricette e ai romanzi.

I testi che riguardano l’antropologia del cibo sono come una calamita, mi piace proprio studiarli, sottolineare con la matita, segnarmi le citazioni che potrebbero servirmi in un post su una ricetta particolare. Cerco sempre di aggiungere una bibliografia, quando mi è possibile, ai testi che scrivo, anche per ricordami i tanti titoli che scopro ogni giorno. Molti si trovano anche usati online, e sono ancora più affascinanti con le pagine ingiallite e con i segni di appunti ai lati.

È per questo che ho deciso di stilare la mia personale classifica per iniziare ad avvicinarsi a questo tipo di testi. Ovviamente la classifica potrebbe pendere dal mio lato partenopeo, ma per questo porta pazienza. Ci sono romanzi, saggi, manga, ricettari e piccole storie. Un decalogo personale per augurarti buone vacanze!

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1. S. L. Allen, Il giardino del diavolo, Feltrinelli.

Una panoramica divertente e curiosa sui cibi proibiti e sul modo in cui hanno definito le culture del mondo. Il libro attraversa i sette vizi capitali con annesso menù, associandoli a piatti tabù. Si parte dalla lussuria e dal peccato capitale per descrivere la storia del pomo d’oro; attraversando la superbia dei popoli conquistatori che hanno messo al bando le tradizioni dei popoli conquistati; per arrivare all’ira ed a alcuni cibi associati alla violenza.

Un libro interessante che apre un mondo sulla storia del cibo e delle abitudini alimentari legati a luoghi e culture differenti. ” La vita, dopo tutto, è una lunga sosta a tavola, perciò quando decidiamo che un cibo è tabù, c’è di solito una storia interessante da raccontare … se non è abbastanza peccaminoso, lo troviamo di solito meno saporito.”

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2. Giancarlo Rolandi, Hostaria cinema, Palombi editore. 

L’autore è immerso da sempre nel mondo del cinema e attraverso questo libro nostalgico e commovente invita a riflettere su periodo della nostra storia in cui sono avvenuti tanti cambiamenti. Stiamo parlando di cinquanta anni in cui il nostro paese è passato dalla fame all’opulenza, da una civiltà contadina a una società industrializzata e moderna con il frigorifero e tutti i comfort.

Dal 1948 al 1997, un anno per ogni film, un film per ogni piatto. Un viaggio unico tra la mozzarella in carrozza di Ladri di biciclette, la bavarese de La Grande abbuffata, i tortelli di zucca di Tognazzi … una vera goduria … e sai quanto io ami il cinema! “Il cinema è stato il grande racconto, artefice di mito e immaginario del novecento … Dai tardi anni novanta ai dieci del duemila … la cucina ha trionfato … i cuochi sono diventati i protagonisti dei film …. chi mai avrebbe messo un cuoco a far da protagonista in un film degli anni sessanta.”

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3. M. Qusumi e J. Taniguchi, Gourmet, Planet manga.

Libro scoperto attraverso una trasmissione di Rai5 dedicata all’arte e alla cucina, la serie si chiama Art Bouffet, capolavori in cucina. Il testo è praticamente un manga (fumetto giapponese) in bianco e nero, che racconta le avventure gastronomiche di un solitario uomo d’affari giapponese. È felice solo quando ogni sera sceglie con cura e attenzione un locale rinomato per un certo piatto.

Il libro è composto da 18 capitoli, ognuno dedicato ad una pietanza. Il riso saltato con maiale, le polpette dolci, il riso con le anguille, i fagioli con l’agar-agar, il Sanuki Udon, l’hamburger alla Oyama, le frittelle di polpo, la classica zuppa di miso, allietano le serate del nostro gourmet solitario e ci conducono in una tradizione gastronomica poco conosciuta e spesso assimilata al semplice sushi. ” Mangiare è un piacere … chi sa apprezzare la cucina non desidera solo riempire lo stomaco, ma cerca l’appagamento dell’anima. Fragranze, sapori, accostamenti cromatici, composizione degli ingredienti …”

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4. Évelyne Bloch-Dano, La favolosa storia delle verdure, Add editore.

Un libro di ricordi e di storia. L’autrice ci accompagna in un viaggio tra gli ortaggi , parlando delle origini, dei viaggi, delle conquiste e degli imperi che cardi, carciofi, cavoli e patate hanno conosciuto nel corso dei secoli.

Le nazioni, le frontiere e i confini sono solo una follia umana: una verdura conosce solo terreno e clima, che insieme rendono possibile la sua esistenza. ” Dimmi cosa mangi e ti dirò che legame hai con i tuoi cari, con la natura, con la cultura, con la società … “

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5. Marino Niola, Si fa presto a dire cotto, Il Mulino.

Libro intelligente e gustoso di antropologia del cibo. Antropologo napoletano, Niola scrive per Repubblica e in questo piccolo testo ha raccolto alcuni articoli apparsi sulle pagine del quotidiano. Con ironia e competenza racconta i miti e i simboli che si celano spesso dietro abitudini alimentari.

Perché Carnevale fa rima con maiale? Cosa c’entrano il caffè con le compagnie di assicurazione e il baccalà con il Concilio di Treno? Comportamenti a tavola, modi di cucinare, tipicità e territorio. La nostra storia vista attraverso usi e costumi. ” … c’è chi parla di alimentazione materna proprio come si parla di lingua materna. Le prime esperienze alimentari, come quelle linguistiche, lasciano tracce indelebili che resistono ai cambiamenti di ambiente e cultura.”

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6. Gennaro Avano, La minestra è maritata, Effepi libri. 

Il patrimonio gastronomico del nostro sud, liberato dai luoghi comuni e dal folklore e analizzato attraverso fonti storiche. Si parte da un quadro generale nel corso dei secoli, per poi arrivare a pietanze come il sartù, il soffritto, il babà e il gattò, il tutto pervaso da un forte orgoglio meridionale.

Un testo di studio e approfondimento, forse solo per pochi, ma che rende giustizia ad un patrimonio gastronomico e culturale spesso ridotto solo alla pizza. È presente anche un piccolo ricettario finale, e le note di ogni capitolo sono una raccolta preziosa. ” … nonostante numerose crisi, l’essenza del patrimonio culinario meridionale ha avuto sempre una buona custodia nella pratica domestica …”

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7. M. F. K. Fisher, Biografia sentimentale dell’ostrica, Neri Pozza.

Libro del 1947, curioso e ironico. Un piccolo capolavoro scritto in un contesto culturale in cui dava scandalo l’idea che una donna scrivesse di un cibo considerato afrodisiaco. Per il suo stile è considerata una delle scrittrici più originali del secolo passato, anche se fu relegata al mondo culinario. Ma attraverso la cucina ha affrontato i grandi temi … una foodwriter ante litteram da cui c’è tanto da imparare.

Il libricino è corredato da tante ricette e aneddoti curiosi sulle ostriche. “Esistono tre categorie di mangiatori di ostriche: i tipi dalla mentalità aperta che le mangerebbero in tutti i modi, calde, fredde, vive, morte, in brodo o in zuppa, basta che siano ostriche; quelli che le mangiano solo e soltanto crude e quelli che, con lo stesso rigore, le gustano cotte e in nessun altro modo.”

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8. M. V. Montalban, Ricette immorali, Feltrinelli.

Piccolo ricettario ipercalorico. Una carrellata di ricette a cui è accostato un ideale amoroso, ce né per tutti per la coppia omosessuale, per le ragazze ecologiste, per le bionde col culo grosso, per l’hostess o lo steward, per gli uomini bianchicci e muscolosi, per gli amanti.

Una guida per scovare l’identikit del partner ideale attraverso 62 ricette da provare e conservare … “Mangiare bene, e bere ancora meglio, rilassa gli sfinteri dell’anima, sconvolge i punti cardinali della cultura repressiva e prepara alla comparsa di una comunicabilità che non va sprecata …”

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9. M. Montanari, Il riposo della polpetta, Laterza. 

Montanari è uno storico e un cultore dell’alimentazione, con approfondimenti soprattutto sulla cucina italiana, di cui parlerò in seguito. In questo testo leggero e divertente ci porta alla scoperta di piccole storie sulle pratiche che ruotano intorno al cibo.

Il titolo stravagante incuriosisce e introduce allo stile del testo; dai proverbi e ai modi di dire come “girare la frittata” o “farsi infinocchiare” alla nascita di tecniche di conservazione dei cibi è tutto un percorso storico, culturale e sociale. “Il cibo e la cucina hanno sempre segnato i tempi e i comportamenti umani al punto che la cucina può essere assunta a metafora della vita – a meno che non ammettiamo che la vita stessa sia metafora della cucina”.

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10. Bee Wilson, In punta di forchetta, Corriere della Sera.

Questo testo fa parte di una deliziosa collezione raccolta con il Corriere della Sera, Storie di Cucina. Una serie di romanzi che ruotano intorno al mondo del cibo, argomento attualissimo di questi tempi. Il testo in questione è scritto da una giornalista e critica gastronomica e si occupa di cucina da un punto di vista inedito e quantomai originale.

Nonostante l’evoluzione della gastronomia, a parte qualche progresso tecnico, alcuni strumenti hanno resistito indenni all’evoluzione. Oggetti in apparenza semplici, come forchette, pentole, bicchieri e piatti sono legati alla storia dell’uomo e alle sue abitudini. Dalla scoperta del fuoco all’uso del ghiaccio, all’invenzione della ciotola e alle batterie di pentole, un viaggio tra gli strumenti utilizzati per preparare e consumare cibo. ” Il cucchiaio di legno, l’utensile da cucina più affidabile e simpatico, sembra l’esatto contrario della tecnologia … Non si accende, non si spegne e non fa rumore. Non ha brevetti né garanzie. Nulla di futuristico, di scintillante o di geniale …”

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Interazioni del lettore

Commenti

  1. Maria Di Palma

    12 Ago, 2017 alle 16:32

    Grazie!!! Io adoro leggere in vacanza, l’hanno scorso ho scelto romanzi, quest’anno studio 😉

    Rispondi
  2. lastufaeconomica

    12 Ago, 2017 alle 19:47

    Anch’io amo cercare libri che parlino di cucina, ma non in senso stretto e ne ho parecchi, infatti sarà il titolo del mio post al ritorno. Bella la tua lista, anche se si discosta un po’ dalle mie scelte, ma sicuramente leggerò qualcosa, perchè ci sono titoli molto interessanti.ciao

    Rispondi
  3. panelibrienuvole

    19 Ago, 2017 alle 14:15

    Un bellissimo post, Maria, pieno di spunti! Io ho letto solo Montanari e degli altri ne conoscevo giusto un paio. E anche l’idea delle foto mi piace molto! Buona lettura allora 🙂

    Rispondi

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