La ricetta di oggi è dedicata ad un’autrice che amo molto, Isabelle Allende. Ha accompagnato la mia adolescenza con racconti magici e drammatici, li ho letti tutti e tutti d’un fiato.
Quando è toccato ad Afrodita, sono rimasta piacevolmente sorpresa, non era il solito romanzo della Allende. Un racconto afrodisiaco e sensuale su frutta, dolci, ortaggi e spezie.
Il racconto del cibo
La parte afrodisiaca non è tanto nelle ricette, ma nel modo di raccontarle e nell’immaginario che ha saputo costruire intorno ad ogni ingrediente. L’ho riletto da adulta e la sensazione è stata completamente diversa. Ma questo penso che capiti per tutti i libri che accompagnano la nostra vita.
Si può considerare un invito alla gioia, al piacere della tavola e alla condivisione con le persone che amiamo. Le ricette sono descritte con ironia, senza formalismi o indicazioni esatte. Anche per non prendersi troppo sul serio, un invito ad improvvisare. Il mio approccio preferito, insomma.

Perché leggerlo
Il testo è diviso in due parti, un introduzione su afrodisiaci, erbe e spezie, ingredienti principali. Accompagnano la lettura magiche illustrazioni e citazioni dal Cantico dei Cantici, Neruda, Calderon de La Barca. Strepitose l’ode alla cellulite di Enrique Serna e il filtro magico delle streghe di Macbeth.
Nella seconda parte le ricette vere e proprie, dalla salsa corallina alle pere ubriache, dall’habanera di gamberi all’insalata delle odalische, dalla zuppa scacciapensieri alle ciliege civettuole: una raccolta di ricette piccanti e spiritose.
” … dedico queste divagazioni erotiche agli amanti che giocano e, perchè no? anche agli uomini spaventati e alle donne malinconiche … Mi pento delle diete, dei piatti prelibati rifiutati per vanità … Non posso separare l’erotismo dal cibo e non vedo nessun buon motivo per farlo; al contrario, ho intenzione di continuare a godere di entrambi fino a quando le forze e il buon umore me lo consentiranno. Da qui nasce l’idea di questo libro, un viaggio senza carta geografica attraverso le ragioni della memoria sensuale, la dove i confini tra l’amore e l’appetito a volte sono talmente labili da confondersi completamente.” Isabelle Allende


La ricetta
Ho scelto questa con i carciofi, perchè è stata la prima che ho provato, insieme al riso al latte, e da allora l’ho riprovata più volte con diversi formati di pasta, al forno con un involucro di pasta sfoglia, senza i peperoni e sostituendo il formaggio di capra con lo stracchino.
Voglio condividere quella originale per lasciare a te il piacere d’improvvisare. Qui ho usato la calamarata, un formato di pasta che ricorda gli anelli di calamari. Si preparano solitamente con i frutti di mare ma anche con le verdure sono buonissimi, i carciofi e le olive vi si infilano che è un piacere.

Tagliatelle ai carciofi
Ingredienti
- 400 g tagliatelle
- 4 carciofi marinati
- 1 peperone rosso già cotto
- 100 g formaggio morbido di capra
- una manciata olive nere snocciolate
- 2 pomodori maturi
- 1 cucchiaio pinoli
- olio d’oliva
- sale e pepe
- basilico fresco
Istruzioni
- Pulire i carciofi, tagliarli a listarelle e metterli a bagno in acqua e succo di limone. Io uso anche i gambi, trovo che siano buonissimi.
- Scolarli e metterli a marinare in olio d’oliva.
- Scaldare l’olio e i peperoni in un piccolo tegame, aggiungere i pinoli.
- Cuocere la pasta e intanto tagliare il pomodoro e le olive nere da unire ai carciofi sminuzzati.
- Scolare la pasta al dente e mescolare nella stessa pentola di cottura, ancora calda tutti gli ingredienti.
- Aggiungere il formaggio di capra tagliato a dadini e servire con una foglia di basilico.

Il momento successivo alla morte della figlia l’ha portata a scrivere questo libro… Bellissima la motivazione dietro 🙂 io stavo giusto pensando di fare una cosa simile, ma con uno dei dolci del libro! Bellissima ricetta 😀
Spero di farli il più presto possibile!